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Il complesso di S. Maria in Via Lata si insedia in una preesistente porticus di epoca imperiale articolata su più piani. Una prima chiesa più antica occupava il pianterreno della porticus, mentre quella attuale, risalente al Medioevo, si insedia al primo piano. La chiesa odierna conserva l’impianto medievale (anche se l’orientamento dell’edificio è stato invertito in epoca moderna). È, infatti, suddivisa in tre navate da arcate a tutto sesto impostate su colonne di spoglio, ancora in opera al di sotto del rivestimento moderno. Numerosi indizi convergono per un’intrapresa del cantiere negli anni di pontificato di Pasquale II (1099–1118). Vi si conservano esigui resti di smembrati arredi liturgici, tutti pertinenti a fasi diverse. Nella chiesa inferiore sono presenti due altari: un altare a blocco in muratura che presenta due cavità per la custodia di reliquie e un marmoreo altare a blocco con tarsie lapidee ricavato da un’ara in marmo di epoca classica. Nella chiesa superiore si attestano le tracce di un perduto altare maggiore, probabilmente provvisto di ciborio, la cui mensa era supportata da una petra porphirea longa concava, probabilmente una preziosa vasca di epoca classica; nella chiesa inferiore è presente il reimpiego di due pilastrini con opera cosmatesca di XII secolo nel parapetto; infine, nel pavimento delle cappelle dei SS. Ciriaco e Nicola e del Sacramento, si conservano due lastre cosmatesche con quinconce, simili sia nelle dimensioni che nel motivo ornamentale, probabilmente plutei provenienti da una recinzione (schola cantorum).