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Santa Maria in Portico era un importante chiesa situata nella zona densamente popolata tra il Teatro di Marcello e Santa Maria in Cosmedin. Le sue origini sono oscure, ma tradizionalmente sono legate alla leggenda di un'apparizione mariana nella casa di Santa Galla Patrizia, figlia del console Simmaco. Si dice che una chiesa sia stata fondata nel luogo in cui sorgeva la sua casa durante il pontificato di Papa Giovanni I (523-526). Santa Maria in Portico, è menzionata per la prima volta nel 1106, ma è più antica. L'altare – un’ara funeraria romana di riuso conservata oggi in S. Galla, con un'iscrizione di papa Gregorio VII datata al 1073 – suggerisce una fondazione della chiesa in quel periodo. Si tratta di una basilica a tre navate, divise da arcate su colonne intersecate da pilastri, con transetto non sporgente e un’abside orientata a sud. Nel Liber Censuum di Cencio Camerario (1192), è elencata tra le chiese romane più ricche. Nel 1256, Papa Alessandro IV consacrò la chiesa e il suo altare, depositando reliquie di vari santi. La leggenda della Madonna miracolosa è stata associata all'immagine dell'icona, che risale al XIII secolo. Il ciborio dell’altare maggiore, documentato in un disegno, conteneva nel suo piano superiore un tabernacolo per conservare l’icona. La chiesa subì varie ristrutturazioni e restauri nel corso dei secoli, specialmente durante il Rinascimento e il Barocco. Nel 1662, sotto Papa Alessandro VII, la chiesa fu demolita. L'icona della Madonna e tante reliquie con i loro preziosi reliquiari furono trasferite nella nuova chiesa di Santa Maria in Campitelli, dove ancora oggi sono venerate.