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La piccola chiesa a navata unica, da tempo scomparsa, si trovava tra le rovine del Foro di Traiano settentrionale. L'epiteto della chiesa si fa risalire a una ricca famiglia patrizia di nome greco Kaloleo, da cui l'area prese il nome all'inizio dell'XI secolo. In assenza di prove certe, si presume che la chiesa sia stata fondata in questo periodo. Un dipinto murale tardo-medievale sopra l'ingresso raffigurava presumibilmente Cristo come Ecce Homo o un'altra immagine della Passione. Sotto Alessandro VII (1655-1667), la chiesetta fu ricostruita in forme barocche come sala a navata unica. Nel 1864 la chiesa fu infine demolita per ordine del comune di Roma. Scavi condotti tra il 1991 e il 1997 hanno riportato alla luce i resti delle fondamenta che si trovano sul lastricato del Foro di Traiano, la parte sud-est della navata e la metà nord della piccola abside, che si ritiene aggiunta alla chiesa nel 1264.